lunedì 24 dicembre 2012

Libero


I scricchiolanti polsi di un vecchio. Una barba candida e lunga. Occhi berilli in un' opprimente oscurità soffocante.
il respiro solo un rantolo roco.
Anni di catene hanno fiaccato il suo corpo, divenendo gracile.
Lo hanno privato della libertà fisica, ma non quella del suo pensiero, della sua felicità, che nessuno può e potrà mai togliergli.

35 anni di solitudine non sono serviti a farlo arrendere; un giorno non troppo lontano, pensa, sarebbe uscito da lì.
La sua libertà: un prato verde, in un giorno di pioggia. Corre e non si stanca, ride e non si ferma, raggiunge la casa.
La vede. Il suo viso è bello e giovane, non è mai cambiato. nella sua mente è sempre rimasta uguale. Il tempo non ha interferito con la sua dolcezza, eterna.
Ritorna nella cella, fredda e squallida.
Alza il viso, l'ossuto collo regge a malapena il cranio calvo.
E' felice, pervaso da una forte sensazione di speranza e trionfo.
un grido squarcia il suono del silenzio.
-Io sono LIBERO!!!
Segue una fragorosa risata.
Lui non si è mai considerato veramente imprigionato, perchè si sente libero da ogni cosa.

Passano altri 6 anni ed il suo viso vien baciato dal sole, la brezza frizzante di una serata primaverile carezza le rughe polverose e profonde.
E' come se la immaginava, dolce, forte. La sua vera bellezza non è mai svanita.
le nuvole si ingrigiscono e si gonfiano. una pioggerella leggera cade dal cielo, quasi intangibile.
Le corre incontro, per quanto le gambe scheletriche glielo possano permettere.
Il cuore batte forte, gli fa male.
Ansima e quasi non respira.
La raggiunge e la stringe a se. le sue forme sono tonde, il seno morbido e le guance rosee. Un pianto di gioia.
-Finalmente sei libero!
-No, non è vero. Lo sono sempre stato..
Il cuore si ferma, chiude gli occhi.
Muore felice.
Muore libero.

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