lunedì 24 dicembre 2012

God saves


25/12/12

Johnatan R. Smith
8 Crossfield Road
Selly Oak
London
England
B29 1WQ

Caro Jo,
credo che questa sarà la più lunga lettera che abbia mai scritto, mi è difficile mettere qui tutto ciò che devo dirti, ma ci proverò.
Non scorderò mai quando ti vidi per la prima volta, in quel maledetto locale, pieno di gente schifosa. Avevi già i capelli un po’ bianchi, sebbene fossi molto giovane, indossavi il tuo cappotto marrone chiaro ed il cappello nero che metti sempre.
Quando la serata era finita, mi toccasti una spalla e mi facesti una domanda che mi lasciò di stucco.
 -Ha bisogno di aiuto, signorina?
Sapevo che non eri un cliente, passavi di lì per caso, vedendo che avevo bisogno di aiuto. Rido ancora al pensiero di averti mandato via in malo modo ignorandoti.
Quando arrivai a casa, sentii dei sassolini che colpivano la mia finestra, eri ancora tu.
-Ma sei stupido? Ti farai ammazzare! Vattene! I vicini sono gente brutta!
-Voglio solo parlare!
Chiusi la finestra sbattendola e tirando le tende.
Quella sera ti avevo trattato male, volevo stare da sola, con i miei problemi. Non trovavo una ragione per cui eri così insistente, ma ero certa che le tue intenzioni non fossero cattive.
Dopo giorni che provavi a parlarmi, te lo concessi, così che mi avresti lasciata in pace.
Ci incontrammo in un piano bar ed ordinammo qualcosa di caldo.
-Quanti anni hai?
-Che te ne frega?
-Ok, ok. Partiamo dall’inizio: mi chiamo Johnatan, Johnatan Smith ed ho ventisei anni.
Con riluttanza ti dissi come mi chiamavo e quanto anni avevo.
-Io sono Elly, sedici.
Credevo che tu fossi uno scocciatore invadente, invece trovavo un piacere immenso a stare con te, benché ti avevo conosciuto da qualche giorno.
Ricorderò per sempre ciò che tu feci per me.
Ti dissi che non pagavo l’affitto da mesi, ero rimasta senza soldi da quando mi rifiutavo di lavorare in quello squallido locale, perché stavo  riflettendo sulle tue parole  quando mi dicesti  che quel che facevo era sbagliato e irrispettoso nei miei confronti. Mi avevi parlato a proposito di Gesù, ma non comprendevo assolutamente cosa mi dicevi. Afferravo qualcosa sulla vita di questo uomo perfetto senza peccato e mi sorgevano delle domande. Io sapevo che il mio mestiere era un peccato.
 Fare la prostituta era peccato.
Quella sera i papponi del locale stavano per mettermi le mani addosso, quando tu intervenisti. Ti prendesti un pugno che avrei dovuto ricevere io e mi portasti via da lì.
-Inutile che mi porti a casa, sanno dove abito, a volte porto il lavoro a casa!
-Perfetto, allora verrai a vivere da me.
Quando me lo dicesti  ero rimasta di sasso ed ero stupita dalla tua gentilezza. Capii che un nuovo capitolo per la mia vita si stava per aprire ed in meglio.
Amai subito vivere in casa tua; era calda, accogliente ed avevo la sensazione che niente di cattivo sarebbe potuto entrare da quella porta in legno mi sentivo protetta.
L’immagine permanente che ho di quel posto è la sua porta d’ entrata, con inciso su una scritta: Gv 3:16.
"Poichè Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito, affinchè chiunque creda in lui non perisca, ma abbia vita eterna."
Mi spiegasti cosa significava e quella fu la prima volta che toccai una Bibbia, di pelle nera, con le pagine argentate.
Mi facesti  un discorso sul significato di quel versetto e  ti dico sinceramente che sentii il mio cuore battere più forte. Sentivo una voglia irrefrenabile di imparare e conoscere più Dio. Ricordo bene che quando ti feci mille o più domande sulla “salvezza”, tu mi risposi semplicemente.
-Per avere la salvezza per entrare nel regno dei cieli è molto semplice: riconosci di essere un peccatore e chiedi a Gesù di entrare nella tua vita, riconosci che LUI è morto per te sulla croce, per i TUOI peccati. Chiedigli scusa per ciò che hai fatto di male, lui ha preso la TUA COLPA SU DI SE' E perdona tutto, ma devi essere sincera.
Piansi, un misto fra gioia, pentimento, dolore.
Pregasti per me, chiedendo a Dio di darmi le forze per aver fede, che io riesca a capire cosa lui vuole per la mia vita, poi chiudesti con un solenne “Amen”.
Mi tenevi la mano saldamente, per incoraggiarmi. Pregai anche io, era la prima volta che parlavo direttamente con Dio. Avevi gli occhi chiusi ed ogni tanto mormoravi un “Amen” alle mie parole tremolanti accompagnate da singhiozzi.
-Grazie, grazie Signore che hai messo Jo sulla mia strada, senza lui non sarei qui davanti a te, umilmente ti chiedo scusa. Perdona i miei sbagli! Riconosco che sei morto per me, entra nella mia vita. Amen.
Dopo quelle parole sentii il mio cuore scoppiare di felicità e ti abbracciai forte ringraziandoti con tutto il cuore.
Quando mi portasti per la prima volta in chiesa, mi presentasti a tutti. Le persone mi salutavano sorridenti e cordiali, ero un po’ disorientata dalla loro gentilezza. Il reverendo Brown mi abbracciò dicendomi. ”Dio ti benedica, sorella.”
Mi eri rimasto a fianco tutto il giorno e fui immensamente grata che tu mi portasti in chiesa quel giorno. Era la prima volta che vedevo una gente così sincera.
La comunità mi aiutò a trovare una casa per aiutarmi e tu mi cercasti un lavoro come cameriera in un ristorante. Mi accettarono ed io esplosi di felicità: la mia nuova vita era cominciata, con Dio accanto, la chiesa che mi sostiene, un lavoro pulito.
Non potrò mai scordare come tu mi sia stato vicino nel mio periodo di crisi e la mia nuova vita e te ne sarò eternamente riconoscente.
E’ passato pochissimo tempo, tu lascerai sempre un segno indelebile in me, anche per i tuoi piccoli gesti, come un abbraccio o una carezza, o una parola detta con affetto.
Ho preso un cagnolino: un akita inu tutto bianco, come i tuoi capelli, i quali mi ricordano molto te, con gli occhi teneri e profondi come un cucciolo. L’ho chiamato Mercy, come la grazie che Dio ha avuto con me.
Mio caro Jo, ti ho scritto per ringraziarti e per dirti che il mio miglior regalo di Natale sei stato tu, un uomo mandato da Dio per salvarmi. Che Dio i benedica sempre per sempre,
Tua sorella in Cristo, Elly.

Nessun commento:

Posta un commento

Scrivete tutto, tranne insulti o cose volgari! Si accettano critiche costruttive!