Il
classico “Più-Fighetto” della scuola: chiodo in pelle, jeans a kilt e per
ultimi, mica per importanza, i Ray Ban a specchio.
Chiuse l’Audi TT nera elegante ed attraversò il
vialetto della scuola con nonchalance sfilando davanti a tutte le stupide
ochette con la bava alla bocca. Si tolse il chiodo tenendolo con due dita e lo
appoggiò alla spalla destra, scosse la testa mettendo a posto il ciuffo di
capelli biondi che gli ricadeva sulla fronte. Alcune delle “affamate”
svenivano, altre si evolvevano in pentole a pressione e Chili. Sotto la
canottiera bianca si notavano i pettorali da mucho macho, con un tribale Mahori
sulla spalla e parte dell’avambraccio.
Stava
per varcare la soglia, la mano appoggiata sul maniglione antipanico rosso
sgargiante, che si ritrovò un barattolo
a due centimetri dal naso.
-Ma
che…
-Sono
per beneficenza, striamo facendo una colletta per i bambini poveri.
-Non
me ne frega niente!
-Ah,
già, mi sono scordata che la tua crema antibrufoli ha più priorità!
Questa
era Sophia Lloyd e così si vedeva che bel caratterino aveva. Quel giorno aveva
acconciato i capelli rossi in due codini bassi ed indossava una larga gonna
verde al fino ginocchio sopra dei blu jeans e delle infradito arancioni e
portava un top dello stesso colore della gonna ed una giacchetta in jeans.
-Almeno
la mia crema serve a qualcosa, tu ne avresti proprio bisogno!
Ovviamente
la ragazza aveva sempre la risposta pronta a queste cose.
-Per
carità, non sia mai che tu ne rimanga senza, Zacharia Wood!
-Zac,
Zac! Quante volte te lo devo ripetere!
-Fino
a quanto basta!
Sorrise
soddisfatta, credendo di averlo chiuso definitivamente, illusione.
-Ok,
hippy, l’hai voluto tu…
Alzò
la gamba, stava per buttare giù il piccolo stand di Sophia…
SBANG!
Ecco
Zac con le chiappe a terra, con la guancia dolorante. Tutti guardavano,
ridevano e puntavano il dito, mettendo a dura prova la pazienza del biondino.
-Sei
pazza? Mi hai tirato un pugno!
Sophia
ci pensò un attimo, carezzandosi il mento.
-Mmmm
forse sì, forse no, non mi importa! Zacharia, provaci di nuovo e vedi…
Zac
si tolse la polvere dai pantaloni e la
guardò dall’alto in basso, letteralmente, perché Sophia era alta un metro e una
mela. Sbuffò e si rimise il chiodo mettendoselo a posto. Abbassò i Ray Ban sul
naso e Sophia puntò i suoi occhi castani in quelli azzurri dell’altro.
-Umpf,
non ti meno solo perché sei donna, non ci penserei due volte, se no!
-Tranquillo
Zacharia, lo terrò a mente!
Zac
aprì il portone d’entrata, la gente era tornata a ciò che stava facendo.
RIIIIIING!
-Bene
Pochaontas, vai in classe, fa qualcosa di utile… “Secchioneggia”! E non
rompermi più le scatole!
-Pensa
ai tuoi voti, un po’ di studio non ti farebbe mai male, caro!
Sul
viso della ragazza c’era un sorriso beffardo e fu efficace.
Infastidito
da quella scomoda verità, le diede le spalle e si incamminò in corridoio.
Sophia lo guardò finchè non lo vide più. Dopodiché, ritirò le sue cose in una
borsa di cotone multicolor e si diresse insieme agli altri ognuno nelle proprie
classi, la scuola era di nuovo cominciata.
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